Tradurre scarti in risorsa: gli sviluppi della liquefazione

Ecospray è un cantiere in continua attività: il punto con Giorgio Copelli, Direttore della B.U. Industry & Renewables di Ecospray.

Giorgio Copelli - Director, B.U. Industry & Renewables

Riceviamo sempre più richieste per la liquefazione della CO₂ oltre a metano e biometano: in primis dal Nord Europa, dove a fine anno entreranno in funzione diversi nuovi impianti, fino a Centro e Sud America grazie anche al supporto di un partner locale”.
Un quadro che traccia un’evoluzione in tutto l’ambito delle tecnologie dedicate alla decarbonizzazione realizzate da Ecospray.

Nuove possibilità si aprono grazie ai prodotti già ingegnerizzati e pronti a entrare in funzione entro l’anno:

Penso ai moduli per produrre CO₂ a livello food grade che saranno operativi nel 2023”. Si tratta, in quest’ultimo caso, di un prodotto molto ambito perché consente di trasformare in risorsa anche economica un prodotto di scarto. “La CO₂ in ambito alimentare – spiega Copelli – attualmente viene prodotta in due modi principali: l’estrazione da giacimenti fossili e la combustione di un gas. Siamo di fronte a un enorme paradosso: si produce CO₂ in un mondo che combatte per la decarbonizzazione. Nella seconda metà del 2023, Ecospray potrà fornire una soluzione a questa impasse, tramite un impianto che produce bio-CO₂, per di più food grade, catturandola durante la produzione di un gas da biomasse. Questo significa sommare ai benefici dell’utilizzo del biogas quelli derivanti dalla vendita della CO₂”.

Un beneficio particolarmente sentito nel mercato tedesco dove Ecospray sta ottenendo un numero sempre crescere di commesse: infatti è in fase di finalizzazione un ulteriore accordo con Ruhe Group per la fornitura di diversi nuovi impianti di micro-liquefazione del biometano da biomasse di origine zootecnica.

Questa crescita, in Nord Europa e sul mercato nazionale e internazionale, si spiega anche con l’estrema versatilità delle soluzioni proposte: “I nostri impianti per la separazione, purificazione e liquefazione della CO₂ sono trasportabili come normali container e non prevedono costruzioni in sito, senza necessità di opere murarie aggiuntive”.

Se il presente è vocato alla liquefazione della CO₂, per quanto riguarda il prossimo futuro Copelli non ha dubbi: una delle scommesse più importanti è la tecnologia sviluppata per OneLNG al fine di contrastare il flaring. Attualmente è in fase di test e tra pochi mesi sarà implementata in un impianto demo. Questo potrà quindi essere impiegato in tutti quei pozzi di estrazione collocati in località remote, da dove diventa impossibile trasportare il metano prodotto durante il processo di estrazione del greggio.
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